Come ogni luogo del nostro belpaese anche Carro, con il suo territorio, custodisce storie, bellezze e tradizioni che attendono solo di essere scoperte. Dalle magnifiche architetture delle sue chiese alle famose teste apotropaiche che popolano i caratteristici carruggi, dalla produzione di farina di castagne dell’antico mulino agli eventi liturigici ed alle rievocazioni storiche.

Passeggiata culturale

Nei piccoli borghi le stradine strette, i carrugi, le case colorate e in pietra viva, le piazze e soprattutto le chiese offrono spunti per scoprirne la storia e immaginarsi un itinerario che possa coniugare ambiente, arte e cultura, vivendo momenti di convivialità in occasione delle feste patronali.

Punto ideale di partenza è la piazza di Carro, dominata dalla chiesa di San Lorenzo (Santo che si festeggia il 10 agosto) costruita intorno al 1440 su una precedente cappella dedicata a Santa Caterina. La struttura conserva la Madonna del Carmine, dipinto attribuito a Domenico Piola, ed una tela di San Lorenzo del pittore fiammingo Giuseppe Dorffmeister.

 

In fondo al paese vi è l’Oratorio della Confraternita di san Sebastiano, un edifico antico che ospita questa associazione volontaria, con radici nel Medioevo, di fedeli laici.

Ad Agnola, vicino a una chiesetta dedicata a San Gottardo, ancora oggi si possono intravvedere i segni di un antico insediamento monacale ed esempi di quelle teste apotropaiche, enigmatici volti scolpiti nella pietra tipici di quest’area.

 

Pochi chilometri più in alto si trova Castello con la rocca fortificata, oggi scomparsa e inglobata nella chiesa di San Giorgio, festeggiato ogni anno il 24 aprile. Questa fortificazione, un tempo maestosa, aveva come compito quello di salvaguardare la sicurezza della valle. Poco distante, nella frazione di Pera, troviamo la chiesetta settecentesca intitolata a San Giuseppe che, come il santuario di Cerreta, è inserita in un idilliaco e suggestivo paesaggio agreste.

 

Spostandosi a Pavareto si può scoprire una suggestiva chiesa dedicata a San Pellegrino nei dintorni della quale si possono ancora scorgere le tracce di un’antica cava dalla quale veniva estratta una pietra chiamata “Rosso di Levanto”. A pochi chilometri di distanza vi è la chiesa di Ziona dedicata a Santa Maria della Speranza, festeggiata la prima domenica di luglio, e un piccolo oratorio, in località Ponte Santa Margherita, un tempo luogo di ristoro per i pellegrini.




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Teste apotropaiche

L’intensità del fenomeno di queste “teste” scolpite in arenaria, la pietra locale, ed ancora visibili nelle facciate di vecchi edifici, sugli architravi e sui portali delle abitazioni è un fenomeno rilevante ad Agnola e Carro. Esempi di un’arte popolare tipica delle comunità rurali ed in particolare di quelle legate alla montagna. Queste sculture ci riportano ad un mondo plasmato da credenze superstiziose e magiche avendo al tempo una funzione prevalentemente scaramantica e protettiva.

Il mulino del Travo

Nella valle percorsa dal Rio Travo esiste un antico mulino in pietra ad acqua del 1700, unico funzionante in Val di Vara, utilizzato per macinare la farina di castagne. Insieme ad un essiccatoio di oltre 200 anni, fa parte di un percorso museale il cui filo conduttore è la castanicoltura. La coltivazione del castagno era una delle principali attività agricole nel passato, essendo la farina di castagna la base dell’alimentazione nei mesi invernali, in attesa che la campagna potesse donare qualche altro prodotto della terra.

BOSCHI SONORI

Boschi Sonori è un progetto che mira al recupero e alla valorizzazione della storia e dell’identità del territorio di Carro. Si concentra sull’ecosistema ambientale e sulle sue connessioni sociali e culturali.

Si divide in due azioni: la prima è il Premio Boschi Sonori dedicato all’arte ambientale che ha come tema centrale l’importanza del bosco, della sua cura e conservazione. Con la prima edizione si realizzeranno due opere che verranno installate nel paesaggio.

La seconda azione consiste nella realizzazione della Mappa di Comunità di Carro, vero cuore del progetto, in cui è evidenziato il patrimonio materiale e immateriale che la popolazione locale ha scelto come simbolo della loro identità e della loro storia. All’interno di questa mappa, che crescerà negli anni, si diramano percorsi turistico-culturali che vi porteranno alla scoperta delle tradizioni del luogo.