La Val di Vara si trova in provincia di La Spezia, nell’entroterra ligure, alle spalle delle Cinque Terre. La vallata, a pochi chilometri dal mare di Levanto e Bonassola, confina con la Toscana e l’Emilia Romagna. Suddivisa in Alta, Media e Bassa Val di Vara, il suo nome lo deve al fiume Vara che l’attraversa longitudinalmente per 58 km.


Il fiume nasce dal Monte Zatta per confluire nel Magra, di cui è il maggiore affluente, all’altezza della piana di Santo Stefano di Magra in località Fornola.


Nel 2020 The Guardian, uno dei più autorevoli giornali inglesi, ha segnalato l’Alta Val di Vara, conosciuta anche come la Valle del Biologico, come uno dei venti luoghi più alternativi al mondo dove trascorrere una vacanza per la bellezza del paesaggio e per la biodiversità del territorio.

Territorio

Definita la più verde d’Italia per la presenza di una folta vegetazione, la Val di Vara appare come un hortus conclusus: un giardino, dalle cinque Terre alle prime alture dell’Appennino, ricco di scorci panoramici, di macchia mediterranea e punti di interesse, come le varie chiese romaniche, immersi tra castani, pini e querce.

La valle è delimitata dal monte Zatta (1407 m.), dove nasce il fiume Vara, dal Monte Zuccone (1423 m.), dal Monte Porcile (1249 m.) e dal monte Gottero (1640 m.), conformazione che la separa dalle valli del parmense. A sud-est il monte Fiorito (1093 m.) e il monte Cornoviglio (1162 m.) separano la valle dalla Lunigiana (Provincia di Massa).

In Val di Vara esistono importanti presenze archeologiche come il sito di Lagorara nel comune di Maissana e quello di Cota nel comune di Carro.

A caratterizzare la valle dal punto di vista architettonico sono i “borghi rotondi”, insediamenti di origine medievale le cui radici urbanistiche sono da ricercarsi nei “castellari”, strutture costruite nella preistoria dalle prime tribù liguri. Di queste cinture di pietra, su alture da cui si domina la valle, si trova ancora traccia a Zignago, Vezzola, Pignone e a Castelfermo a Carro.




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Cultura

La Val di Vara è un museo a cielo aperto dove i borghi medievali, molti dei quali in pietra, offrono elementi architettonici interessanti con antichi portali in marmo o in ardesia e palazzi con facciate dipinte secondo la tradizione ligure. Le stesse chiese e gli oratori del territorio svelano sculture, bassorilievi e dipinti di grande interesse ancora poco conosciuti al grande pubblico.

Il territorio ha saputo abbinare le tradizioni legate alla civiltà contadina con la promozione delle produzioni biologiche e la tutela dell’agro-biodiversità, considerando che sette comuni – Carro, Carrodano, Maissana, Rocchetta Vara, Sesta Godano, Varese, Ligure, Zignago – appartengono al Biodistretto Val di Vara riconosciuto dalla Regione Liguria.

Numerose sono le feste religiose e le sagre popolari organizzate per celebrare eventi legati al sacro o per festeggiare la primavera, la vendemmia, la raccolta del miele e delle castagne o la stagione dei funghi.

E molti sono gli appuntamenti che ogni anno si ripropongono come il Festival paganinano di Carro, con concerti nei borghi della valle, il Festival della cipolla dolce di Pignona a Sesta Godano, il Val di Vara Bookfestival a Varese Ligure con due giorni di incontri tra autori ed editori, la Festa della cultura contadina a Vezzanelli-Zignago con laboratori dedicati alla agricoltura, il Valle Bio Festival a Varese Ligure dedicato ai produttori biologici del territorio.

Cattedrale, Pievi, Santuari e Oratori

La storia religiosa della Val di Vara ha il suo centro in Brugnato che trae origine, nel VII sec., dall’Abbazia benedettina fondata secondo la tradizione da san Colombano a cui, insieme a san Pietro e san Lorenzo, è dedicata la Cattedrale, a fianco del Museo Diocesano.

In ogni borgo ci sono una o più chiese da visitare. Il sistema dell’organizzazione ecclesiastica aveva i suoi centri nelle chiese battesimali (pievi), che hanno dato vita a una serie di chiese minori alle loro dipendenze (cappelle), che con il tempo si sono staccate trasformandosi in parrocchie autonome.

I santuari sono numerosi e spesso dedicati alla Madonna. Questi orgono in luoghi che testimoniano una miracolosa apparizione della Vergine e vicino a sorgenti, caverne, boschi a riprova della devozione cristiana su luoghi di culto pagano.

Oggetto di particolare devozione sono il Santuario della Madonna del Dragnone a Zignago, da cui si domina un panorama vastissimo, edificato sul luogo di un precedente culto precristiano, e il Santuario di Nostra Signora di Roverano che, costruito nel 1518, venne ampliato nel XIX secolo per ospitare i sempre più numerosi fedeli.

In Val di Vara sono molti gli oratori sedi di confraternite, associazioni nate nel Medioevo che continuano a svolgere, come in passato, compiti assistenziali.

Val di Vara, terra di castelli

I castelli, fortificazioni di origine medievale che fungevano anche da residenza dei feudatari, sono disseminati in tutta la Val di Vara. In molti borghi vi è traccia di un edificio fortificato come a Cornice, Ponzò, Groppo, Chiusola e Godano, raso al suolo dagli abitanti del paese dopo l’uccisione nel 1525 di Alessandro Malaspina, feudatario del luogo.

Tra quelli che hanno conservato l’impianto originario, e possono essere visitati, vi sono il Castello di Suvero, il castello di Calice al Cornoviglio, sede del museo dell’apicultura e della Pinacoteca Beghè, ed il castello Fieschi di Varese Ligure con il suo caratteristico borgo rotondo. Il castello Malaspina di Madrignano, con i suoi 400 metri circa di altitudine, domina dall’alto l’ampia piana del fiume Vara fino al suo naturale sbocco nella zona costiera. A Ceparana vi è il Castello Giustiniani con la torre quadrata e i resti dell’Abbazia intitolata a San Venanzio.